mercoledì 27 giugno 2012

I fiori intorno al lago d'Arpy

Lorenzo Cameroni ci ha inviato due sue foto scattate durante la gita del 17 giugno.
Sono le foto di alcuni dei fiori bellissimi che hanno accompagnato coloro che si sono diretti verso il Col de la Croix.


Grazie per queste belle immagini!

domenica 24 giugno 2012

E' tornato!

Mercoledì 20 giugno, il viaggio di Guido ha avuto termine.
Atterrato alle 22,25 all’aeroporto di Orio al Serio, la sua scommessa con se stesso ha avuto un lieto fine.
Era partito da Vimodrone lunedì 21 maggio ed è riuscito da solo a raggiungere la meta del Santuario di Compostela, dopo un cammino di più di 700 Km.
Al suo rientro, in aeroporto, è stato accolto da un comitato d'onore,composto oltre che dalla moglie, da un gruppo di amici del CAI.








Tantissimi complimenti a Guido, che si è rivelato un grandissimo e costante camminatore, per aver portato il nome della nostra sottosezione in quel luogo ricco di leggenda.
Grazie ancora da parte di tutti soci.
Maurizio R.

martedì 19 giugno 2012

Lago d'Arpy e Lago di Pietra Rossa 17 giugno 2012


Vista del Bianco dal lago di Pietra Rossa (foto di Fiorenzo)

      Cronaca semi-seria di una bella gita    

Vimodrone, domenica 17 giugno 2012 ore 05:55: un pullman da 40 posti in via Cadorna e 44 persone in attesa di partire per la gita. Ops! Così non si può partire! Rischio di ritiro patente al bravissimo e paziente autista. Prontamente l’organizzazione CAI e “il Colombo” risolvono il problema: veloce deviazione al deposito mezzi e cambio pullman con uno da 55 posti!
Finalmente alle 06:55, dopo un brevissimo pit stop in località a S. Giuseppe (in attesa della pista ciclabile!) per prendere a bordo Aldo, partenza per la destinazione finale: il lago di Arpy e quello di Pietra Rossa.
Verso le 09:45 per una strada dai mille tornanti la meta è raggiunta: Tête d’Arpy,. Qui dopo un breve tratto iniziale insieme, i 44 “gitanti” si dividono in tre gruppi: “gli amanti del relax” destinazione lago di Arpy , i “passeggiatori” con capo gita Tina destinazione Col de la Croix e “machi” con capo gita Adriano destinazione lago di Pietra Rossa.

Il lago di Arpy
Gli ”amanti del relax” raggiungono felicemente il lago e lì aspettano pazienti il ritorno degli altri. Superato il lago per i “machi” è iniziata la fatica sul sentiero più accidentato e faticoso per il Pietra Rossa. Giunti a metà strada però il sentiero si perde sotto un bel manto di neve che copre quasi tutto il grande scalino conclusivo di circa 200 m di dislivello.
La neve!!!
A questo punto alle ore 12.30 ”grande senato consulto”: salire comunque e inventarsi il percorso o sostare per rifocillarsi?
I super machi, giudati dal capo Nini, Aldo, Adriano,  Cosimo, Fiore (ho dimenticato qualcuno?) si incamminano, o si innevano, per la meta finale, gli altri meno machi e più affamati cercano una bella pietra, si spalmano bene la crema solare per non scottarsi e frugato nello zaino addentano il pranzo preparato a casa.
La giornata è splendida un sole caldo e il leggero vento tiene lontane le piccole nubi che nascono e si dissolvono in un meraviglioso cielo blu inteso ... e i “fotografi” si scatenano!
Di fronte la maestosità del “Bianco”che ha mostrato tutte le sue cime: dal Grandes Jorasses, passando per il Dente del Gigante senza nasconderne alcuna. Solo qualche piccola nube lo nasconde per pochi minuti, ma lo spettacolo è davvero stupendo.
I super machi raggiungono il lago… Ma dov’è?

Il lago ancora sotto la neve (foto di Fiorenzo)
È sotto una coltre di ghiaccio e neve! Si intravede solo una piccola parte! Ora bisogna pensare alla discesa per ricongiungersi agli altri e il percorso è tutto da inventare.
Nel frattempo il gruppo dei passeggiatori tra una chiacchiera e l’altra, un rododendro appena sbocciato, un botton d’oro, una genziana alpina per non parlare degli anemoni e mille altri fiori che stanno aprendosi all’estate, raggiungono il Col de la Croix.
Uno dei tanti fiori

Anche qui il panorama è spettacolare! Là sotto la cittadina di La Thuile, il Bianco di fronte e laggiù in fondo il Rosa, la vista riempie gli occhi e il cuore.

Il Bianco troneggia

Verrebbe voglia di volare in quei grandi spazi. Alla fine i passeggiatori, un po’ divisi, raggiungono il lago di Arpy.
E lì ci aspetta il tritone alpino soggetto molto fotografato dagli appassionati.

Finalmente anche i machi con i super machi raggiungono il lago e tutti insieme si ritorna al pullman per una meritata sosta con birra e/o gelato.
Alle 20,45 la ridente cittadina di Vimodrone ci accoglie con la sua calda e umida atmosfera, facendoci rimpiangere quella fine, limpida e fresca della località aostana.
Grazie Nini che ci hai fatto conoscere un angolo di mondo particolarmente bello. E un particolare grazie a Tina che si è dimostrata grande capo-gita dei passeggiatori (si dice che abbiano fatto la ola in suo onore!) e per l’ottima torta offerta al ritorno.

Grazie a tutti.

Laura e Silvio





martedì 5 giugno 2012

Il Tracciolino, 2 giugno 2012

Questa mattina sveglia presto, dobbiamo incontrare gli amici del CAI di Vimodrone davanti alla stazione di Novate-Mezzola intorno alle otto.
La nostra destinazione è l'antico borgo di Codera, ormai quasi disabitato, e raggiungibile solo a piedi.

Il villaggio di Codera

Strada facendo il cielo sembra incupirsi e le cime intorno alla città di Lecco sono coperte da nubi che non promettono niente di buono ma lontano, in direzione di Colico un chiarore ci lascia ben sperare.
Alle otto siamo davanti alla stazione di Novate e dopo poco ci raggiungono Adriano (il nostro capogita). Oscar, Nini, Maurizio, Giovanni, Silvio, Cosimo e Luciano.
Con Giampietro ed io, siamo in dieci.
Le nubi che ci hanno accompagnato lungo la strada si sono dissolte e la giornata si presenta ora soleggiata.
Prendiamo un caffè nella piazzetta di Novate e visitiamo velocemente la chiesa parrocchiale che ci sorprende con il suo interno barocco completamente ornato di stucchi dorati e di affreschi.
Raggiungiamo il parcheggio che è già quasi pieno. Da qui parte il sentiero che ci porta a Codera.
Dopo un duro e lungo percorso fatto di gradini e lastroni scolpiti nel granito intervallati da una successione di falsipiani raggiungiamo una cappelletta con un affresco raffigurante una madonna col Bambino. Bella la vista sul sottostante lago di Novate Mezzola.

La chiesetta nel bosco
Proseguiamo continuando a salire e attraversando boschi di castagni raggiungiamo l’abitato.
All’ingresso del paese c’è un piccolo cimitero. Colpisce la scritta all’ingresso del camposanto: «Ciò che noi fummo un dì, voi siete adesso. Chi scorda noi, scorda se stesso». Un ammonimento a ricordare e a rispettare i morti.
La vista è spettacolare. Siamo a poco più di 800 m, ma sembra di essere in alta montagna.

Una foto prima del meritato ristoro


Sulla piazzetta si affaccia il rifugio ‘La Locanda’ dove ci fermiamo per ristorarci. Niente di meglio che una fetta di torta fatta con grano saraceno e farcita con una deliziosa marmellata di ciliegie e un bicchiere di vino bianco.



Visitiamo due piccoli musei. divisi in sezioni: quella geologica, che raccoglie minerali e cristalli, quella storica, che con la ricostruzione di una cucina e di una camera da letto arredate con suppellettili ed attrezzi tradizionali documenta la vita della valle.

Tutti all'interno del piccolo museo di Codera
Ci avviamo, ci aspetta un lungo percorso Il Tracciolino. Un sentiero che rimanendo in quota, collega la Val Codera con la Val dei Ratti. Alcuni punti sono davvero suggestivi perché si cammina tra le rocce e su piccoli ma splendidi ponticelli in pietra sotto i quali scorrono ruscelli spumeggianti. È lungo le sponde di uno di questi che ci fermiamo per consumare la colazione al sacco.


Il percorso che ci porta al Tracciolino

Riprendiamo il cammino e non possiamo che rimanere meravigliati lungo questo tratto, dal lavoro svolto per realizzare la ferrovia a scartamento ridotto che è servita al trasporto di persone e materiali per la costruzione della diga in Val dei Ratti sotto il paese di Frasnedo.

Un tratto della ardita ferrovia
Lungo lo stesso percorso del treno a scartamento ridotto, attraversiamo gallerie e lunghi tratti su uno strapiombo che ci consente di avere una vista unica dell’ambiente circostante.
Il panorama da quassù è bellissimo. Abbiamo modo di vedere da lontano alcune frazioni ormai abbandonate mentre più sotto una splendida vista del lago di Mezzola e di quello di Como.

Anche se con un po' di foschia, il panorama dal sentiero
Scendiamo quindi verso Verceia attraversando boschi di castagni centenari chiudendo in una sorta di anello il nostro percorso.
Dopo aver camminato per circa sei ore siamo un po’ stanchi, ma soddisfatti.
Sulla strada del rientro ci fermiamo per acquistare formaggi e salumi tipici.
Nel bar adiacente il negozio, ci ristoriamo con una ‘bionda fresca e spumeggiante’ birra accompagnata da un assaggio di salumi e formaggi…..
È quindi tempo di salutarci con la promessa di ritrovarci presto per una nuova escursione con questa bellissima compagnia.
Da parte mia, unica donna del gruppo, ringrazio tutti per avermi supportato e ….sopportato!!!!
Grazie ancora …e alla prossima

Marisa

P.S. Il 2 giugno sappiamo che è la festa della repubblica e dovremmo esporre la nostra bandiera... oppure: