mercoledì 2 novembre 2016

L'ALTRA SARDEGNA ….. LIBERTÀ SENZA TEMPO..... 3 pensieri

Il pensiero di Giovanna

Il trekking in Sardegna è giunto alla sedicesima edizione.

Pietro, ideatore di questa ormai famosa settimana, ha delegato ad un gruppetto di nuovi organizzatori la stesura del programma.
A partire da marzo, il nuovo team,  ha iniziato il lavoro di ricerca di nuovi percorsi, di verifica della fattibilità delle escursioni; ha intrattenuto contatti per assicurasi traghetto, albergo, guide, e altro al miglior prezzo; ha scritto mail di aggiornamento o di conferma ai soci, ecc. Insomma, niente da dire: supportato da Pietro, il team  ha svolto un buon lavoro di cooperazione che ha dato i suoi frutti nei bei giorni passati insieme, compreso il bel tempo che ci ha accompagnato per tutta la settimana.

Le escursioni erano tante e pensate per tutte le esigenze: siamo scesi in corda doppia fino al mare; abbiamo risalito cime simili alle nostre Dolomiti; siamo entrati in grotta strisciando sui gomiti; abbiamo visitato doline (Tiscali); qualcuno ha arrampicato; altri hanno semplicemente camminato alla ricerca di ovili e grotte nascoste e tutti, ma proprio tutti hanno fatto il bagno nell'azzurro mare di Sardegna.



Gli infaticabili Franco e Giancarlo hanno messo la loro professionalità al servizio di coloro che hanno scelto le escursioni più impegnative permettendo così di sperimentare nuove emozioni.
Gli amici del CAI di Nuoro, invece, capitanati da Matteo, hanno accompagnato i camminatori, su percorsi per niente banali, alla scoperta di paesaggi lunari, panorami mozzafiato, ovili, grotte e con la cordialità e  semplicità tipica dei sardi, hanno offerto vino e pecorino …...come rifiutare?!!?


Anche quest'anno con noi c'erano gli amici del CAI di Cinisello e Cusano, che hanno condiviso le nostre imprese da quelle più impegnative a quelle più semplici e visto  l'entusiasmo, credo si siano divertivi moltissimo.


La Sardegna di ottobre è una vacanza che si ricorda sempre con molto piacere, perché oltre alle belle gite, al bel tempo, al bel posto, al buon cibo, c'è una buona compagnia con cui condividere esperienze ed emozioni  che permettono ad ognuno di noi di ..... continuare il viaggio.

Giovanna Picciotti


Il pensiero di Alice

Era un pomeriggio di aprile quando i miei genitori, via Skype, mi hanno proposto di unirmi a loro per l’ormai famosa Altra Sardegna, la vacanza tra mare e montagna con “questi sconosciuti” del CAI di Vimodrone. Si trattava di fare un progetto per un futuro ai miei occhi lontanissimo: sei mesi, quando nemmeno sapevo cos’avrei fatto quel fine settimana (ritmi di vita giordani...)! Eppure ho dato un’occhiata al calendario, come al solito solo progetti e date incerti... E ho fatto un piccolo salto nel vuoto: ho detto sì, che ci sarei stata!
Quei sei mesi non erano poi un futuro così remoto ed era già ora di imbarcarci verso un’isola per me praticamente inesplorata. Ero quasi stupita per essere effettivamente riuscita a realizzare quel progetto fatto con così tanto anticipo! Ma mai mi sarei aspettata quanto stupore avrei trovato là.

Senza nemmeno il tempo di pensarci ci siamo ritrovati catapultati su un piccolo pianeta selvaggio e abitato da una Bellezza che non posso non scrivere maiuscola. Mare blu, mare azzurro, mare nero, piante secche e profumate, oppure così verdi da far male agli occhi, alberi antichi come cattedrali gotiche che ispirano devozione, rocce pungenti e sabbia vellutata, calore, acqua, sale, vento e il fuoco che era nel cielo ogni mattina davanti alla terrazza del nostro accogliente albergo L’Oasi a Cala Gonone.

Ma, come lessi sulla carta di un Bacio Perugina anni fa, nessuna bellezza può essere piena se non è condivisa. La Bellezza sarda è stata completata dalla Bellezza altrettanto maiuscola di tante persone che non conoscevo e che è stato un vero piacere scoprire piano piano, tra un pasto e una gita, tra un viaggio sulla tortuosissima Orientale Sarda e un bagno nelle acque cristalline di Cala Golorizè, tra un briefing serale e un panorama che coglie alla sprovvista.
Ho pensato che in fondo ho più in comune con certi sessantenni che con un certo tipo di miei coetanei: il gap generazionale è un’invenzione strana... A meno che sia io quella vecchia dentro??? Chissà... In ogni caso, oltre alla mia piccola famigliola naturale,  mi sono sentita parte di una famiglia allargata con cui condividere storie, piccole avventure, soddisfazioni, cene, pensieri, levatacce e risate...

E anche quel meraviglioso senso di selvaggio che mi ha accompagnata per tutta la settimana e che ho trovato liberatorio oltre ogni dire. La quasi assenza di internet mi ha tenuta lontana dal resto del mondo, e quindi completamente immersa in questa natura potentissima con la quale ho cercato di fondermi. Il sale sulla pelle non mi dava più fastidio, l’asciugamano steso tra me e la sabbia mi sembrava un accessorio inutile, così come calzature altre rispetto a infradito e scarponi. Ho abbracciato alberi e ballato con le onde come una vera hippie.

Tutto grazie a un saltino nel vuoto, un piccolo atto di fede alla cieca!

E quindi, quando Antonio e mia sorella Irene mi hanno proposto di unirmi a loro e ad alcuni altri belli per una mattinata di arrampicata, non potevo che fare ancora una volta il salto. Non sapevo se sarei stata in grado, se loro si sarebbero pentiti di essersi portati una palla al piede, se mi sarei divertita... Ma ho detto sì.

Coccolata dall'attrezzatura prestata un po’ da tutti, già appesa alla parete, mi sono anche ricordata che arrampicare è davvero un atto di fede! Mettersi nelle mani di chi c’è sotto e tiene la corda, questa corda ombelicale che ci trasmette i movimenti dell’altro, guardare la roccia negli occhi e dirle “Ciao roccia!”, sperare che da qualche fessura non esca un ragno, arrivare fino alla fine del tiro (più o meno autonomamente) sono state emozioni reali.

E a quel punto, convinta del potere del salto nel vuoto, potevo forse dire di no alla proposta di salire fino a Punta Cannone?


Ancora una volta mi sono fidata e affidata nelle mani di Antonio che a sua volta si è fidato della mia capacità di riuscirci.


Dai 565 metri di panorama sull'isola di Tavolara, oltre che su mare e terra circostanti, abbiamo assaporato il dolce della cima, gli ultimi raggi di estate, abbiamo coccolato il gatto che lassù sembra essere il padrone di casa. E poi ho fatto un altro salto nel vuoto, forse il più letterale: mi sono appesa alla mia prima corda doppia di sempre!


Mentre scendevo dal sentiero collaudavo il caschetto su tantissimi rami ad altezza testa, ma nonostante questo mi domandavo: ma tutto questo bello da dove è arrivato??? Dalla Bellezza sarda... Dalla Bellezza di questo mix esplosivo di CAI Vimodrone-Cinisello-Cusano... Dalla bellezza delle piccole spinte quali “Dai vieni anche tu!”...  Dai salti nel vuoto?
O da una Bellezza che abbiamo già tutti dentro e che aspetta solo l’occasione di uscire?


Dopo la camminata mi sono buttata nel mare frizzante, premeditando già il prossimo salto: dire sì, dichiarare che l’anno prossimo ci sarò ancora per l’Altra Sardegna e per la sua libertà senza tempo!

Alice Gerelli

Il pensiero di Fausto

Un ringraziamento sentito a Pietro e allo staff per l’ottima riuscita del trekking. Riuscire, come avete fatto, ad accontentare tutti e a risolvere i vari problemi non è facile e penso che il vostro impegno vada riconosciuto. Grazie.

Un ringraziamento poi a tutti i partecipanti perché la loro partecipazione, la loro collaborazione e la loro allegria abbiano contribuito a far trascorrere a tutti una settimana eccezionale.

Fausto Mancini