martedì 5 giugno 2012

Il Tracciolino, 2 giugno 2012

Questa mattina sveglia presto, dobbiamo incontrare gli amici del CAI di Vimodrone davanti alla stazione di Novate-Mezzola intorno alle otto.
La nostra destinazione è l'antico borgo di Codera, ormai quasi disabitato, e raggiungibile solo a piedi.

Il villaggio di Codera

Strada facendo il cielo sembra incupirsi e le cime intorno alla città di Lecco sono coperte da nubi che non promettono niente di buono ma lontano, in direzione di Colico un chiarore ci lascia ben sperare.
Alle otto siamo davanti alla stazione di Novate e dopo poco ci raggiungono Adriano (il nostro capogita). Oscar, Nini, Maurizio, Giovanni, Silvio, Cosimo e Luciano.
Con Giampietro ed io, siamo in dieci.
Le nubi che ci hanno accompagnato lungo la strada si sono dissolte e la giornata si presenta ora soleggiata.
Prendiamo un caffè nella piazzetta di Novate e visitiamo velocemente la chiesa parrocchiale che ci sorprende con il suo interno barocco completamente ornato di stucchi dorati e di affreschi.
Raggiungiamo il parcheggio che è già quasi pieno. Da qui parte il sentiero che ci porta a Codera.
Dopo un duro e lungo percorso fatto di gradini e lastroni scolpiti nel granito intervallati da una successione di falsipiani raggiungiamo una cappelletta con un affresco raffigurante una madonna col Bambino. Bella la vista sul sottostante lago di Novate Mezzola.

La chiesetta nel bosco
Proseguiamo continuando a salire e attraversando boschi di castagni raggiungiamo l’abitato.
All’ingresso del paese c’è un piccolo cimitero. Colpisce la scritta all’ingresso del camposanto: «Ciò che noi fummo un dì, voi siete adesso. Chi scorda noi, scorda se stesso». Un ammonimento a ricordare e a rispettare i morti.
La vista è spettacolare. Siamo a poco più di 800 m, ma sembra di essere in alta montagna.

Una foto prima del meritato ristoro


Sulla piazzetta si affaccia il rifugio ‘La Locanda’ dove ci fermiamo per ristorarci. Niente di meglio che una fetta di torta fatta con grano saraceno e farcita con una deliziosa marmellata di ciliegie e un bicchiere di vino bianco.



Visitiamo due piccoli musei. divisi in sezioni: quella geologica, che raccoglie minerali e cristalli, quella storica, che con la ricostruzione di una cucina e di una camera da letto arredate con suppellettili ed attrezzi tradizionali documenta la vita della valle.

Tutti all'interno del piccolo museo di Codera
Ci avviamo, ci aspetta un lungo percorso Il Tracciolino. Un sentiero che rimanendo in quota, collega la Val Codera con la Val dei Ratti. Alcuni punti sono davvero suggestivi perché si cammina tra le rocce e su piccoli ma splendidi ponticelli in pietra sotto i quali scorrono ruscelli spumeggianti. È lungo le sponde di uno di questi che ci fermiamo per consumare la colazione al sacco.


Il percorso che ci porta al Tracciolino

Riprendiamo il cammino e non possiamo che rimanere meravigliati lungo questo tratto, dal lavoro svolto per realizzare la ferrovia a scartamento ridotto che è servita al trasporto di persone e materiali per la costruzione della diga in Val dei Ratti sotto il paese di Frasnedo.

Un tratto della ardita ferrovia
Lungo lo stesso percorso del treno a scartamento ridotto, attraversiamo gallerie e lunghi tratti su uno strapiombo che ci consente di avere una vista unica dell’ambiente circostante.
Il panorama da quassù è bellissimo. Abbiamo modo di vedere da lontano alcune frazioni ormai abbandonate mentre più sotto una splendida vista del lago di Mezzola e di quello di Como.

Anche se con un po' di foschia, il panorama dal sentiero
Scendiamo quindi verso Verceia attraversando boschi di castagni centenari chiudendo in una sorta di anello il nostro percorso.
Dopo aver camminato per circa sei ore siamo un po’ stanchi, ma soddisfatti.
Sulla strada del rientro ci fermiamo per acquistare formaggi e salumi tipici.
Nel bar adiacente il negozio, ci ristoriamo con una ‘bionda fresca e spumeggiante’ birra accompagnata da un assaggio di salumi e formaggi…..
È quindi tempo di salutarci con la promessa di ritrovarci presto per una nuova escursione con questa bellissima compagnia.
Da parte mia, unica donna del gruppo, ringrazio tutti per avermi supportato e ….sopportato!!!!
Grazie ancora …e alla prossima

Marisa

P.S. Il 2 giugno sappiamo che è la festa della repubblica e dovremmo esporre la nostra bandiera... oppure:

 

5 commenti:

Fiore ha detto...

Brava Marisa io ero in un'altra Italia, altrettanto bella, grazie per l'ottima descrizione sembra essere li e ad onor del vero un pò di rammarico per non esserci c'è.

Fiore

Anonimo ha detto...

Un riassunto della giornata completo e ricco di sfumature ... che solo una donna sa cogliere.
Complimenti ! E' proprio vero e questo caso lo dimostra ancora una volta, che andare in montagna fa bene oltre che al fisico ancge allo spirito.
Maurizio R.

Marisa ha detto...

Grazie,
troppo buoni

pie ha detto...

brava Marisa sei proprio brava nel descrivere le escursioni, sei automaticamente eletta relatrice del blog per la settimana di ottobre in Sardegna. procurati penna e carta. ciao pie

Maurizio C. ha detto...

Davvero fantastico il riassunto 10 e lode,il romanticismo, la bellezza e la poesia ci rendono partecipi.Concordo con Pie per l'elezione quale relatrice del blog Sardegna e altro Ciao.