domenica 14 luglio 2013

I quattro del... Catinaccio. Ovvero: gli uomini delle rocce e la ninfa delle nevi


Trekking sulle Dolomiti dal 7 al 13 luglio
Dopo incontri organizzativi, revisioni di percorso  e defezioni varie per motivi personali si parte in quattro: Susy e Maurizio C, Nini e Silvio.
L'avventura ha inizio
Primo giorno: destinazione rifugio Gardeccia passando dal rifugio Roda di Vael, attraverso il passo delle Zigolade. Salita al passo abbastanza agevole e senza problemi, ma giunti in cima prima sorpresa: la discesa sarà per la gran parte innevata, tracce del sentiero assenti, bisogna "inventarla", poche le "peste" e quelle presenti disordinate, viene comunque rintracciato un sentiero verso valle, che conduce al rifugio. Maurizio C volgendo lo sguardo al passo affermava: "Meno male che lo abbiamo fatto in discesa, mai lo farò in salita!" ...e fu cattivo profeta!

La discesa dal passo

La "cima birra" è conquistata! 
Secondo giorno: il programma prevede "destinazione rifugio Antermoia attraverso il passo delle Scalette e quello di Lausa". Sorge il primo problema: il sentiero delle Scalette, classificato sulle cartine come "attrezzato" cioè con presenza di funi e/o catene per agevolare la salita, ma di fatto indicato all'attacco come  "EEA" vale a dire "con attrezzatura"; i quattro ne sono sprovvisti ed inoltre il tratto  tra i due passi è stato battuto da pochi e le tracce nella neve (siamo oltre i 2500 m) sono rare, cancellate in parte dalle piogge notturne. Si prende quindi  la decisione  di seguire il più classico percorso: rifugio Vajolet, rifugio Principe, passo d' Antermoia. Solo in prossimità del secondo rifugio ricompare abbondante la neve che accompagna i viandanti fino al  rifugio di destinazione.

La salita al passo Principe


 



Il lago d'Antermoia


Il passo d'Antermoia 
 
Terzo giorno: destinazione rifugio Alpe di Tires. La mattina si presenta fredda (4° C) ma soleggiata, una capatina al monte Mantello quota 2567 per la foto (concorso 30Cime!) e quindi giù verso la val Duron, scorgendo i primi rododendri in fioritura e le marmotte fuori dalle tane. La salita al rifugio è fatta sotto un cielo carico di nubi, ma fortunatamente senza pioggia. Essendo arrivati presto alla meta, nel pomeriggio, tre dei componenti, Nini (perspicace o previdente?) rimane in rifugio, decidono di raggiungere il passo dei Denti di Terrarossa poco lontano facendo così un bella doccia fredda.
 

Ci sono anch'io


Quarto giorno: destinazione rifugio Vajolet. La mattina si presenta nuvolosa e le previsioni non sono buone. Saliti al passo Molignon,  dove la neve la faceva sempre da padrona, si è presentato il grande vallone in gran parte innevato soprattutto nella parte centrale e finale della risalita che conduce al passo Principe e al suo omonimo rifugio. Dopo una breve sosta  e quattro chiacchiere con il simpatico gestore del "Principe", la discesa al rifugio Vajolet non ha presentato problemi di sorta. Solo nel pomeriggio la pioggia ha "allietato" i viandanti, ma che comunque erano a "tetto".

Il vallone del Principe


Quinto giorno: destinazione rifugio Fronza alle Coronelle e conclusione del trek. Il programma prevedeva il passaggio  dal passo delle Coronelle, ma su consiglio del gestore del rifugio bisogna abbandonare l'idea. La troppa neve, non tanto in salita quanto in discesa, consiglia vivamente di non rischiare. Pertanto si deve per forza passare dal passo delle Zigolade per poi salire eventualmente al passo Vaiolon. La  frase pronunciata da  Maurizio C il primo giorno viene così clamorosamente smentita!. Ma giunti in prossimità del secondo passo la stanchezza attanaglia i viandanti e li fa proseguire per il tradizionale giro verso la Roda di Vael e il monumento a Cristomannos per raggiungere la meta.
 
La salita che non avremmo voluto fare

Il ritorno

Personale conclusione finale. Grazie a Susy, Maurizio C e Nini della compagnia. Spero che il giro proposto sia stato di vostro gradimento e di avervi fatto scoprire un angolo delle Dolomiti, come sempre belle e affascinanti, che non conoscevate.

Purtroppo  non sono riuscito a mettermi d'accordo bene  con "quello del piano di sopra" circa il tempo e la tanta neve che ci ha fatto deviare il percorso.

Grazie e alla prossima volta.

Silvio

P.S. Voglio aggiungere qualche foto in più per meglio ricordare il trek.









 


4 commenti:

Maurizio e Susy ha detto...

Grazie a Te Silvio,per aver condiviso con noi questo trekking.Per aver predisposto il tutto con pazienza e amore per la Montagna.Grati per la sapienza e la conoscenza sia dell'aspetto geologico che botanico nel raccontarci cammin facendo.Noi siamo stati veramente contenti e felici . Alla prossima avventura. E se quello che stà di sopra si diverte a far valere il Suo programma....e va bè viva la diretta....a noi va bene lo stesso.Ciao . Maurizio e Susy

Giovanna ha detto...

Mamma mia ...... quanta neve!
Sembra più invernale che estiva!
Bravi per non aver ceduto alla tentazione di rientrare e bravi per aver conquistato la cima birra!!!!
Giò

Anonimo ha detto...

Complimenti per l'avventura.
Tanta fatica, salite infinite, il peso dello zaino che spacca le spalle ... ma la soddisfazione di essere in mezzo a quei bellissimi monti appaga di tutto questo.
Bravi !
Maurizio R.

cico ha detto...

Complimenti ragazzi e avanti cosi!!!

ciao
Michele