Un fine settimana in alta quota: il tempo favorevole, la neve abbondante, la bella compagnia, una cima impagabile ci hanno permesso di trascorrere due giornate di forti emozioni.
Siamo partiti sabato in trenta per raggiungere il Rifugio Denza sotto la Presanella. Eravamo senz'acqua nel rifugio, ma l'acqua del torrente, bella gelata, è servita per lavare faccia e denti e preparare la zuppa d'orzo per la sera.
Domenica alle 5.00 sette temerari, Antonio, Irene, Maurizio, Luca, Marco piccolo, Marco grande e Cesare sono partiti alla conquista della cima della Presanella, 3558 mt. di altezza. I primi cinque sono arrivati in vetta, seppur in tempi diversi.
Gli altri della compagnia, partiti più tardi, hanno comunque raggiunto il pianoro ai piedi del ghiacciaio, gustando il piacere della risalita in un ambiente completamente bianco, sotto un sole caldissimo, osservando chi saliva in cordata sulla ripidissima parete nord e ascoltando le loro urla di entusiasmo durante la discesa con gli sci.
Qualcuno è rimasto a passeggiare intorno al rifugio, godendosi l'incontro con una marmotta, il rumore del torrente che scendeva dal ghiacciaio e, più lieve, quello del ruscello che finiva nel laghetto ghiacciato.
Ha organizzato tutto Antonio che ci ha dato la possibilità di trascorrere due giorni splendidi e per noi ... eccezionali.
Grazie, Antonio. E adesso, cosa ci proponi? Maurizio aspira al Cervino...
Rita, Susy e Maurizio
Le bellissime foto sono di Pietro.
7 commenti:
Oltre a lasciare quì il mio grazie personale ad Antonio, Vorrei ringraziare tutti per avermi convinto a partecipare a questa gita, è la mia prima volta in assoluto in questo ambiente montano, bellissimo, grandioso, ho visto sul volto di qualcuno di noi (presumo anche il mio) a volte la sofferenza per la fatica fatta in certi momenti, ma subito dopo gli stessi volti erano raggianti per la soddisfazione di quella fatica.
Pur avendo sempre amato la montagna, peccato e dico peccato che non abbia iniziato prima queste avventure, chissà quante di queste soddisfazioni ho perso.
Grazie di nuovo a tutti per le due bellissime giornate passate.
Fiorenzo
P.S. per chi vule potete quì vedere un piccolo filmato di queste giornate.
http://it.youtube.com/watch?v=SoDjdwr4gC8
Fiorenzo
Beh..non posso che concordare con quanti sostengono “l'eccezionalità” di questi due giorni trascorsi assieme. Sono stati pieni di emozioni, di paesaggi splendidi e suggestivi, di atmosfere spensierate o più raccolte:
il rifugio illuminato, il rumore costante del torrente nel silenzio, il sole sulla neve, il vento in vetta, la zuppa calda, la fatica e le risate, la paura e lo stupore... tante, tutte Meraviglie che ancora una volta la montagna non mi ha fatto mancare.
Questa gita, però, è per me ancora più significativa per un altro motivo: la Presanella è stata la mia prima conquista sopra i 3000 (anche se di soli 558mt)..che emozione!..E che fatica! Una fatica diversa da quella provata altre volte, ma già dimenticata; forse perché alla partenza non ho fatto fatica (scusate le ripetizioni) a vedermici già su quella cima.
Nonostante i mille timori di carattere tecnico, sapevo già che non mi avrebbero fermato, ne una banale vescica al piede, ne il fiato corto.
E devo dire che in questa ascesa ho imparato davvero tanto sul modo di vivere la montagna.
Ho scoperto il piacere del camminare la mattina presto, in quel momento magico in cui il sole sorge e illumina tutte le vette, lasciandoti nell'ombra.
Ho potuto vedere solo un briciolo della sua spaventosa potenza nelle nuvole che, passando veloci, oscuravano il sole, oppure nelle piccole slavine che in poche ore avevano completamente modificato il paesaggio trovato la mattina.
Ho provato cosa vuol dire proseguire “in cordata”, passo dopo passo..avanzare insieme ed insieme fermarsi, uniformando i tempi e le pause. E vi assicuro che, in certe condizioni, il peso di ogni passo diventa davvero quello di un macigno!!
E poi la cima..indescrivibile!!! L'unico punto in cui non vi è più niente da salire..sopra il cielo, sotto tutto il resto. Fuori uno spettacolo “della Madonna”, dentro una grandissima gioia e già un po' di preoccupazione per la discesa che, vista dal punto più alto, sembra infinita.
Un Grazie particolare al capo-cordata Antonio e a Maurizio (grandissimo fotografo ufficiale della spedizione) che mi hanno sopportata e supportata fino in cima.
Grazie a mamma e papà che mi hanno trasmesso l'amore per la montagna (oltre a ramponi, picozza e imbrago).
E Grazie a tutta la compagnia del CAI di Vimodrone che da sempre mi accompagna per sentieri (praticamente da quando ho imparato a camminare).
un caro saluto a tutto il blog,
a presto,
Irene
Voglio ringraziare lo Staff organizzativo e tutti coloro che vi hanno partecipato.
La gioia e l'emozione provata nonchè la fatica e la tenacia di non mollare e perchè no! l'orgoglio,viva Dio, di essere arrivato in cima.
Grazie Antonio per la tua amichevole pazienza e silenzio ai nostri lamenti.
Forse per una volta non hai badato al tempo di salita ( sette ore ) l'importante era arrivare.
Grazie anche a te Irene per il tuo non demordere alla tua voglia di arrivare.
Alla prossima ciao Maurizio
P.S. un saluto a Luca e a suo figlio Marco arrivati in cima prima di noi,grazie anche a voi.
Ciao a tutti
è stata veramente una bellissima escursione, anche se per me un po in sordina, non mi aspettavo una adesione così numerosa, visto che si trattava di una gita di due giorni e di un certo impegno la cosa mi ha fatto molto piacere.
per Irene le dico "sei stata veramente forte", ora devi confermare questa forza con la costanza.
per maurizio, se antonio non ti porterà sul cervino, ho io una proposta da farti..... ti accompagnerei sul momte stella, ti va? ...... a scusa andiamo in metro linea uno Ok.
p.s. Si trova nella catena di lampugnano, ti farò sapere per l'atrezzatura necessaria.
Solo oggi (07/07/08)leggo i commenti alla gita al rifugio Denza e confesso che mi hanno riempito di serenità e di voglia di riproporre altre gite in alta montagna.Naturalmente sono orgoglioso dei commenti positivi, ma mi hanno fatto immenso piacere i rilievi che Maurizio ed Irene hanno fatto alla salita perchè hanno colto tutto quello che non ci siamo detti,lasciando agli sguardi e magari a qualche insofferenza la dovuta comunicazione.Questa è la montagna, le immagini si fissano negli occhi mentre le emozioni raggiungono il cuore e lì, nutrono l'immenso bisogno di amore che andiamo cercando.Dio,l'universo,le ombre,i crepacci..ma sopratutto tu- l'altro.grazie e alla prossima,Antonio
ciao grimo
ca....spiterina sei diventato anche tu un poeta, mi fa piacere il tuo impegno a riproporre altre escursioni di questo livello ne abbiamo proprio bisogno
ciao piè
Posta un commento