domenica 20 gennaio 2008

Il CAI prepara il Falò

Come ogni anno gli uomini del CAI preparano il falò di Sant'Antonio. La giornata di sabato per loro è stata particolarmente faticosa! Sapevano fin dall'inizio che sarebbe stata così, eppure anche quest'anno l'hanno fatto.




Ripercorriamo qualche momento della preparazione della grande catasta di legna.






Questa è la fase più delicata: bisogna innalzare tre pali di 9 metri, già uniti fra loro con un perno alla sommità. La sforzo maggiore per sollevarlo viene eseguito da una Land Rover che tira la fune ancorata alla cima dei pali.






Poi l'impalcatura viene riempita con un lavoro continuo di accatastamento e ... inchiodatura. Quando il falò è pronto, qualcuno si arrampica ancora fino in cima per appendere il grande fantoccio che i bambini dell'Associazione Peter Pan hanno preparato sotto la guida di Maletti.








Alla fine: la foto.



Poi divampa il fuoco.







Rita

El foegh de Sant'Antoni A Vimudrun


Un legn el fa no un fough
Dùu ne fann pòcch
Trìi fan un foeugherell
quatter un fough bell
Cinq un foeugh de sciòr
ses un foeugh de fattòr ...

E a Sant'Antoni in quell de Vimudrun
de legna ne fann su un muntun ...
ne fann una grand catasta ...
e cunt el foeugh che divampa sòra questa
ne vegn foeura una grand fèsta.


Angelo

sabato 12 gennaio 2008

Magico tramonto sul naviglio

Qualcosa di magico, ha catturato lo spirito di coloro che domenica si sono attardati, davanti agli ultimi bagliori di luce, riflessi sulle acque stanche del naviglio, che sia stata forse la solitaria cornamusa che dialogava con le fiamme o forse il piccolo organetto che seminava nell'aria note tanto vicine ma al tempo stesso lontane per emozioni provate, il tutto comunque era avvolto dalla "taranta" che come un velo invisibile avvolgeva il cuore degli ultimi nostalgici, che punti da questo ballo si sono ritrovati intorno al fuoco, senza rendersi conto che stavano per qualche minuto (purtroppo) viaggiando in un tempo troppo presto dimenticato.






michele

martedì 8 gennaio 2008

Nella neve ... a Chiareggio

Eravamo in 25 alla "Tana del grillo" di Chiareggio e ci siamo stati dal 2 al 4 gennaio, avendo deciso di aspettare il nuovo anno nella sede del CAI e di partire per la neve solo dopo qualche giorno.
All'inizio di neve ce n'era poca, ma verso sera ha cominciato a scendere fitta fitta ricoprendo tutto di bianco e così nei giorni successivi, abbiamo potuto camminare nella neve, alcuni con le ciaspole, altri senza.



Meta privilegiata il Rifugio Porro, attraverso percorsi diversi.




C'è stata anche una lezione sull'uso dell'ARVA, uno strumento che permette l'individuazione di coloro che vengono travolti dalle valanghe.



Giorni bellissimi, grazie ad Antonio, che ha organizzato tutto.


Rita


Io invece mi soffermerei volentieri sulla cucina della "Tana del grillo", degna veramente di attenzione.
Innanzi tutto ricorderei che ad ogni pasto ci sono stati serviti tris di primi e di secondi. Dunque abbiamo potuto gustare una quantità incredibile di piatti. Ne cito solo alcuni per dare un’idea della varietà.
Uno chef di prim’ordine ha spaziato dai classici pizzoccheri (davvero ottimi) ai tortelli al cioccolato con ripieno di selvaggina (voto 10), a cannelloni ripieni di pasticcio di lepre con besciamella al mirtillo (voto 9), ai ravioli con ripieno di capriolo (voto 10), alle tagliatelle con sugo di cervo (voto 10). Per non parlare dei secondi! Bistecche e tagliata di cervo, costolette di agnello, brasati e, da non dimenticare, il patè di lepre.
Cibo abbondante e servizio inappuntabile! Dieta dimenticata!
Da ripetere.
Patrizia