domenica 20 gennaio 2008

El foegh de Sant'Antoni A Vimudrun


Un legn el fa no un fough
Dùu ne fann pòcch
Trìi fan un foeugherell
quatter un fough bell
Cinq un foeugh de sciòr
ses un foeugh de fattòr ...

E a Sant'Antoni in quell de Vimudrun
de legna ne fann su un muntun ...
ne fann una grand catasta ...
e cunt el foeugh che divampa sòra questa
ne vegn foeura una grand fèsta.


Angelo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quanta costanza i nostri uomini e quanta pazienza.
Con quanta fatica ma soddisfazione hanno accatastato, impilato ed inchidato legna; pezzo dopo pezzo la catasta è sempre più alta, maestosa e non solo, direi un opera d'arte, davvero BELLA! Quasi un peccato accenderla!
Ma la tradizione continua e il fuoco comincia ad ardere, il lavoro di una giornata sta andando in fumo! Le fiamme sono sempre più alte, ogni lapillo che si sprigiona porta i partecipanti a incantarsi davanti alla naturale bellezza della semplicità del fuoco; tutti col naso in su avvolti da un calore sorprendente e la musica che accompagna lo spettacolo è altrettanto calda e, come dice la poesia del nostro saggio e buon Angelo, "ne vegn foera una grad festa"

Anonimo ha detto...

ragazzi, lasciatemelo dire è veramente una faticaccia fare il falò, per cui vale la pena di farlo veramente significativo e non accontntarsi di una catasta di legna e delle fiamme che la bruciano, è stato bello anche la partecipazione dei gruppi che hanno animato la serata.
ho letto dei commenti sul blog.....
Angelo occhio che c'è qualche altro poeta che si sta facendo strada nel CAI, leggiti "magico tramonto sul naviglio"
è stata fatta una documentazione completa della costruzione del falò, per cui l'anno prossimo chiunque lo può fare basta vederla.
ciao a tutti gli amici del cai e non
piè