venerdì 10 giugno 2016

Cronaca di una giornata in compagnia del CAI

Il 7 giugno 2016, intorno alle h. 10, noi alunni e maestre  delle due classi quinte della scuola primaria di via Piave, siamo arrivati a Camogli, entusiasti per la gita che ci aspettava.
Indossati gli scarponcini, pronti per iniziare, abbiamo conosciuto i nostri accompagnatori del CAI che, dopo essersi presentati, ci hanno descritto l’escursione e spiegato quello che avremmo dovuto fare e quali rischi evitare.
Durante il tragitto i nostri nuovi amici ci hanno dato una mano nelle difficoltà, sono stati simpatici e tratto dopo tratto, tra una salita e una discesa, ci hanno incoraggiato ad andare avanti senza nessuna pretesa.
Camminando ci siamo accorti che è bello aiutarsi a vicenda, e questo ci è servito a conoscerci meglio. Alla fine della lunga camminata... che conquista: siamo arrivati alla spiaggia di San Fruttuoso, ci siamo tolti gli scarponcini e ci siamo bagnati i piedi nell'acqua.
Dopo aver mangiato di gusto, siamo saliti sul traghetto ed abbiamo iniziato un bellissimo giro panoramico della costa ligure. È stato emozionante ammirare quel paesaggio ricco di vegetazione, allietati dall'odore del mare, dagli schizzi delle onde, e dall'azzurro intenso di un cielo tanto terso, rallegrato a sprazzi da soffici e bianche nuvole che sembravano appoggiarsi sulle montagne.
Dopo una breve sosta a Portofino, splendida meta turistica che abbiamo ammirato e fotografato dal traghetto, abbiamo proseguito la navigazione e siamo arrivati a Santa Margherita Ligure, dove ci aspettava il pullman per il viaggio di ritorno,
Si è conclusa così questa esperienza che ci rimarrà impressa e alla quale già sappiamo che ripenseremo spesso in futuro.
Tutto questo è stato possibile grazie agli accompagnatori del CAI, che ci hanno guidati e assistiti durante tutte le tappe del percorso, rendendo la giornata piacevole e divertente. 
                                    

                Alunni e maestre delle quinte di via Piave 

mercoledì 8 giugno 2016

Sardegna Aprile 2016 [Day 8]

È già sabato 30 aprile, il giorno della partenza. Le valige sono pronte ma non  completamente piene. C'è spazio per i tradizionali acquisti delle vacanze. Pietro si è informato ed ha ottenuto  le indicazioni giuste. Ad Olbia c'è il mercatino settimanale e vicino ad esso un accogliente ristorante che prepara piatti di mare, tradizionali e succulenti. 


Così passiamo le ultime ore il Sardegna. Si fanno gli ultimi acquisti, se spendono gli ultimi soldi (quelli non questuati dal cassiere Adriano), si gusta un pranzo favoloso e si raggiunge Golfo degli Aranci in tempo per l'imbarco e per evitare l'ultimo acquazzone che ci accompagnerà fino a Vimodrone.  


Ancora una volta il sogno più ambito si è realizzato. Il nostro cuore si è aperto alla natura, alla gioiosa felicità dell'amicizia e alle meraviglie della Sardegna, rendendo questa terra ancora più bella e affascinante, nella purezza dei suoi paesaggi e asprezza dei suoi monti.


Chiave magica che ha consentito l'acquisizione di questo stupendo regalo è stato il fuoco dell'amicizia e della condivisione, particolarmente vissuti dalla nostra comunità che opera con convinzione nell'affermare ed attuare i valori spirituali e umani degli appartenenti al Club Alpino Italiano. Moltiplicatore di questi sentimenti è stato Pietro, che  ci ha diretto saggiamente in questa esperienza rinnovatrice.


Sei veramente un grande Pietro, meritevole di tutti quegli encomi, elogi ed attestazioni che si donano sotto-forma di pergamene e che, a volte, finiscono appiccicate a pareti umide e dimenticate. Le tue medaglie  sono vive e brillano con insistenza nei tuoi occhi, a ricordare la sincerità, l'operosità e la dedizione con cui sei accollato l'onere della pianificazione e gestito con saggezza e spirito comunitario la realizzazione di questa esperienza di vita.
Grazie Pietro! ....Visto che ti sei comportato secondo il saggio adagio del buon padre di famiglia, cosa che dovrebbero fare tutti gli eletti, noi ti seguiremo in tutte le future escursioni che direttamente o indirettamente vorrai pianificare e organizzare.

Viva il CAI e tutti i suoi componenti e chi in futuro vi aderirà.
Le iscrizioni sono sempre aperte e l'avventura sempre in attesa per essere colta e vissuta.



By Roberto (testo) e Silvio (impaginazione)

 





Sardegna Aprile 2016 [Day 7]

La fine delle vacanze è ormai prossima e finalmente le previsioni meteo promettono bene. Venerdì 29 aprile il sole ci abbaglia quando apriamo le finestre delle nostre camerette. E' bello, rosa, rotondo e vivace. Il cielo è perfettamente terso. Nessuna nube sembra intenzionata a pascolare nell'azzurro del firmamento ed il vento è calmo, non disponendo dei suoi batuffoli con cui giocare. 
Un battello ci aspetta a Canniggione per il giro in barca dell'Arcipelago della Maddalena e pranzo a bordo. Abbiamo atteso tutta la settimana che il mare si calmasse per poterla realizzare. Pietro ha dovuto rimodulare tutto il programma in funzione del tempo, ma la sua pazienza e determinazione alla fine è stata premiata.

Una volta a bordo il mare sembrava un cielo stellato, simile a quello degli sfondi dei presepi natalizi della nostra gioventù. Piccole pepite d'oro si alzavano dai bordi del battello quando le gocce riflettevano i raggi del sole e mille luci si illuminavano nel contrasto di un'acqua cristallina dai mille colori e sfumature. Limpida ed invitante consentiva una perfetta visione della sua variegata fauna marina. Tanto era magnifico il paesaggio che il battello sembrava festeggiare il capodanno con il susseguirsi continuo dei lampi dei flash che precedevano gli scatti fotografici. 



Alla gioia di rivedere l'Arcipelago della Maddalena e tutte le sue isole e di sostare su quella di Santo Stefano si è unito un altro stupendo regalo: l'abbronzatura. Essa è importante perché fa capire che siamo stati in vacanza o, almeno, fa chiedere a chi ci incontra dove siamo stati.










Noi possiamo così rispondere orgogliosi che abbiamo trascorso una settimana in Sardegna con il CAI di Vimodrone e ci siamo divertiti tantissimo. Quando si è allegri e felici il tempo vola. Fa subito sera ed è mattino.

(continua  Day 8)





Sardegna Aprile 2016 [Day 6]

Giovedì 28 aprile, accompagnati dagli amici della Sezione CAI di Sassari con i loro soci di Alghero, che già martedì ci avevano guidati nella nostra escursione, affrontiamo il giro ad anello di Capo Testa con le sue 10 baie.

Il percorso non è molto complicato e il dislivello è quasi nullo, svolgendosi completamente attorno al mare. Ma ci sono dei punti piuttosto impegnativi, dove le rocce cadute dal promontorio bloccano il sentiero e richiedono impegno e determinazione per poterle superare. Alcuni osservano con sincera perplessità questi massi ciclopici. Siamo un gruppo di amici affiatati, condividiamo i nobili valori del CAI. Sappiamo che ogni montagna presenta specifiche difficoltà e che esse si possono superare con una buona guida, il giusto addestramento, la necessaria determinazione e il reciproco aiuto. Ma riuscirà anche Susanna, la nostra compagna non vedente, ha superare questi ostacoli? Abbiamo dimostrato nei giorni precedenti di essere tutti ardimentosi ed audaci e lei di saper affrontare la vita con gioia e fiducia. L'ha sempre accompagnata Valeria con mirabile precisione, comunità di intenti e sintonia vocale. 



Con dolcezza e precisione gli ha sempre descritto cosa avveniva intorno a lei, indicato con chiarezza dove appoggiare i piedi. Lo scandire dei passi di Susanna corrispondeva esattamente alle istruzioni che uscivano musicali e confortevoli dalle labbra di Valeria. Ma questa volta è troppo. Il passo richiesto è più lungo della gamba. Come fare? Gli amici la circondano nel desiderio di sollevarla, volenterosi di formare una corda umana che la traghetti oltre l'ostacolo. Un ginocchio si piega e diventa gradino, un braccio si distende a forma di scorrimano. Lei sorride. Ha colto l'affetto che la circonda, raccoglie l'aiuto e parte sicura. Sa che è sufficiente la sua volontà di vivere al pari degli altri e la sua fiducia negli amici per riuscire a fare ciò che sembra impossibile. Che stupendo esempio di coraggio per chi pensa che la vita è stata avara e piange di se stesso. Lei anche oggi ci ha insegnato con il suo comportamento e i suoi sorrisi che la generosità e l'altruismo premiano sempre quando nel cuore si ha la gioia dell'amore per la vita. Come è strano il mondo. C'è chi si dispera pur avendo tutto e chi è felice pur vivendo nelle privazioni.







Alcune delle grotte che caratterizzano le rocce delle vari calette sono abitate da moderni figli dei fiori. Qualcuno può pensare che siano sporchi e trasandati. In realtà hanno dimostrato di avere un ottimo rapporto con la natura, caratterizzato dal pieno rispetto dei luogo, sia in termini di utilizzo che di pulizia. Le calette da loro occupate non presentavano segni di degrado, avevano l'erba perfettamente tagliata e nessuna carta insozzava il prato. Sembrava che nessun civilizzato e ben pensante avesse mai fatto picnic in quei posti. 
Noi ci siamo comportati come loro, come sempre abbiamo fatto nel rispetto dei principi del CAI. Abbiamo pranzato, integrando le nostre derrate con salumi, formaggi e vari tipi di vivo gentilmente offerti dagli   amici CAI di Sassari ed Alghero, potandoci via tutti gli avanzi non condivisi con i nuovi amici del luogo. Un'altra meravigliosa giornata si è aggiunta alla biblioteca dei nostri ricordi migliori.

(continua Day  7)

Sardegna Aprile 2016 [Day 5]

Anche oggi mercoledì 27 aprile il tempo rimane variabile con il sole indeciso su come comportarsi. Esattamente come noi che non sappiamo cosa indossare.
Meno male che ci attende il museo del Padre fondatore dell'Italia moderna: la casa di Garibaldi a Caprera.



Dopo la sua visita il tempo sembra volgersi al meglio. Condizione ideale per una bella scampagnata a Cala Coticcio. Un'ora di passeggiata tra paesaggi mozzafiato e possiamo toglierci le scarpe per affondare i nudi piedi su una spiaggia bianchissima e sciacquarli in un'acqua limpidissima. I più coraggiosi, prima del pranzo al sacco, si concedono una rapida nuotatina.



La temperatura dell'aria è veramente piacevole e la risalita tra rocce dai colori sgargianti e dalle forme più fantasiose ci fa giocare ai test psicologici nella ricerca di somiglianze con animali e simboli fallici. Tornati alle auto ci concediamo un rapido giro dell'isola per apprezzare tutte le sue meraviglie e lo splendore delle sue stupende calette.



Prima dell'imbarco un po' di shopping nella cittadina di La Maddalena ed una rapida visita a Capo d'Orso ed alla sua roccia che, per la somiglianza all'omonimo animale, gli ha dato il nome. In albergo serata sbrigativa.




Dobbiamo riposarci perché domani ci attende la passeggiata più lunga della settimana.

(continua Day 6)

Sardegna Aprile 2016 [Day 4]

Complice il tempo costantemente variabile e caratterizzato da nubi in perenne movimento, decise ad avvolgere le cime delle montagne più alte, martedì 26 aprile si è raggiunto l'apogeo della cultura italiana.
Giunti in prossimità della vetta del monte Limbara (m 1350), punto di partenza della gita, ci siamo trovati come per incanto catapultati nella nostra pianura Padana in un giorno di novembre; la fitta nebbia ci avvolgeva e rendeva pericoloso avventurarsi sui sentieri montani.


Solo un attimo di esitazione. Eredi di quel popolo di poeti, navigatori ed inventori, ci siamo subito riuniti attorno a Pietro, nostro riconosciuto e rispettato leader che, con mirabile prontezza, ingegno e spirito di iniziativa ha rapidamente riprogrammato la giornata offrendoci due soluzioni innovative. La prima ha consentito agli animi atletici di dar sfogo alle proprie aspirazioni ginnico-turistiche. La seconda ha permesso agli affamati nello spirito e nel corpo di dedicarsi ad attività cultural-gastronomiche. Tutti, prima di separarci e sospinti dalla pioggia, abbiamo visitato il Museo delle Ferrovie di Tempio Pausania.


Naturalmente tutto si può modificare ma non la natura. Pertanto nella conquista della vetta più bassa, ovvero sotto le nubi, abbiamo avuto il piacere di assaporare tutte le versioni in cui si può presentare il cielo quando viene definito variabile dai meteorologi. Un susseguirsi di scrosci di pioggia, folate di vento, cielo coperto e sprazzi di sole. E noi a seguire il tempo. Asciugarsi, vestirsi, coprirsi, spogliarsi. Eravamo come fiori alla mercede del giardiniere della domenica che continuamente cambia idea su come curare il suo giardino e, dopo averlo bagnato, lo copre, lo taglia, lo vanga, lo pulisce con il soffiatore, lo rastrella e lo calpesta fino a quando, poco dopo mezzogiorno, la moglie lo chiama per il pranzo e nel pomeriggio opta per una piacevole pennichella. Così, raggiunta la piccola vetta ci giriamo attorno e continuiamo la passeggiata senza ulteriori variazioni d'abito fino alle terme di Casteldoria, dove un buon pediluvio rigenera!


L'altro gruppo, invece, viene dottamente acculturato da un deciso e determinato esperto di storia locale sull'interpretazione dei segni che l'uomo ed il tempo hanno inciso nella natura con il loro passaggio e le secolari erosioni. Si appassiona tanto nella sua descrizione che per percorrere poche centinaia di metri verso una antica chiesetta ed una piccola locanda impiega oltre tre ore, spaziando fintanto alla cultura egiziana e le sue possibili influenze su quella locale.


La giornata si conclude con il sole che beffardo tramonta nella vicina laguna, mentre noi in coro ci chiediamo come sarà il tempo domani.

(continua Day 5)

Sardegna Aprile 2016 [Day 3]

Recuperate le energie e spento il frastuono del vento nelle orecchie, lunedì 25 aprile siamo partiti alla volta di Tempio Pausania-Calangianus con visita al museo.
Se il giorno precedente, come s'addice ad una compagnia di educati cultori dei principi del galateo, è stato assegnato alle donne con la visita al museo dei lavori femminili, la giornata odierna è iniziata con una passeggiata al museo che valorizza le tradizionali preferenze maschili.

Ed il sughero, in effetti, è uno degli elementi fondamentali per conversare degnamente il vino dopo averlo imbottigliato. Per chi non lo sapesse ci sono diversi tipi di sughero per bottiglia, funzione della loro qualità e lavorazione, che condizionano il loro prezzo e valore enologico. Attenzione quindi a non risparmiare troppo quando si acquistano. Si potrebbe gioire all'inizio per il forte sconto ma si piangerebbe poi per un vino rovinato, non solo dalla eccessiva porosità del sughero ma anche per l'uso improprio di colle sintetiche. Pertanto una visita a questo museo è fortemente consigliata agli amici di Bacco.
Ancor più caratteristico e divertente è risultato il pomeriggio, con la visita al paesino di Aggius che, nel 2005, ha ricevuto il riconoscimento Bandiera Arancione da parte de Touring Club Italiano per la conservazione del suo centro storico e per il contesto ambientale. Qui hanno sede due musei. Quello etnografico, con oggetti e macchinari originali, che raccontano la storia, la cultura e le tradizioni della Gallura e quello dedicato al banditismo, di cui Aggius è stato il capoluogo per secoli.


 












Ad illustrarci questi due ambienti un validissimo, bravissimo, plurilaureato e dialetticamente dotato custode. La sua capacita espositiva, il tono della voce, l'umorismo e la passione con cui illustrava e raccontava gli elementi costituenti i fatti ed i personaggi raccolti e raffigurati nei musei hanno trasformato il pomeriggio in uno spettacolo da Cabaret. Con accorti gesti delle mani, la precisa simulazione mimica degli avvenimenti descritti, il rapido movimento degli occhi che scrutavano gli ascoltatori, quasi ad interrogarli se davano segni di distrazione, ha saputo  avvincere e convincere  l'assemblea e generare  in  lei  espressioni  di  completa approvazione.
In pratica ha saputo contestualizzare, nell'evoluzione storica degli avvenimenti sardi, le origini del banditismo, cogliendone i lati negativi da disprezzare ed i germogli culturali a loro sottesi da estirparsi al momento giusto per evitarne la rinascita.

Felici ma soddisfatti e con un po' di ritardo siamo ritornati in hotel per preparaci alle sorprese dei nuovo giorno.

(continua Day 3)

Sardegna Aprile 2016 [Day 2]

Domenica 24 Aprile ci siamo avventurati a Castelsardo. Qui la forza della natura si è presenta in tutta la sua potenza. Un vento di oltre 50 km/ora ci ha accompagnato per tutta la giornata. Cavalloni spumeggianti sferzavano i faraglioni del promontorio e riempivano le nostre orecchie di suoni ululanti. Il vento insistente scompigliava i pochi capelli che ancora coronano le nostre teste e cercato costantemente di farci inciampare. Anche gli occhiali insieme ai berretti sono stati posti a dura prova.

Ma la bellezza del Duomo e delle sue chiese, i caratteristici piccoli vicoli che si arrampicavano verso il castello, i colori dei fiori che abbellivano i davanzali, i profumi delle spezie che maturavano nei giardini e le campane che annunciavano l'inizio e la fine delle messe domenicali hanno contribuiscono a creare una atmosfera di festa che ha esaltato e valorizzato le condizioni meteorologiche purtroppo marginali.






















Forse stanco di giocare con le nubi, con amore e dolcezza, il sole è comparso attorno a mezzogiorno, per concederci il pranzo con vista su un mare dai colori blu smeraldo, che neppure il più bel diamante può imitare.
Nel pomeriggio abbiamo visitato il castello dei Doria, sede del museo dell'intreccio mediterraneo. Poi un veloce passaggio all'Isola Rossa, con il suo promontorio caratterizzato da rocce purpuree e dalla presenza di una torre cinquecentesca, retaggio del dominio spagnolo. 



Anche qui, come poi al successivo elefantino di pietra, qualche fotografia tra risolini divertiti e sospiri disarmanti di chi si sforzava di mettersi in posta in disperata lotta contro il forte vento e chi cercava di fotografare mentre Eolo giocava anche con le macchine fotografiche, tentando di farle volare.




Dopo una buona cena, una partitella a carte e lo scambio via WhatsApp delle fotografie tutti a letto a goderci il meritato riposo.

(continua Day 3)




Sardegna Aprile 2016 [Day 1]

Per maggiori dettagli dei luoghi visitati e delle loro caratteristiche si rimanda al programma della gita che, con le sue 6 pagine, fornisce indicazioni precise ed esaurienti. Qui viene integrato quanto in precedenza presentato, riportando le sensazioni che ogni giorno e con un tema diverso hanno fatto vibrare i sensi del nostro corpo. Gustatevi questi ricordi leggendo un paragrafo per volta. La storia sembrerà breve ed infinita.
Nubi ed amicizia, sole ed allegria, pioggia e simpatia, natura ed organizzazione sono stati gli ingredienti primari che hanno copiosamente caratterizzato la splendida ed istruttiva settimana in Sardegna della Sottosezione CAI di Vimodrone.
Un'avventura dove anima e corpo hanno cantato insieme le lodi della gioia e del divertimento. Quando Carosello rappresentava ancora la campanella della buona notte per i bambini buoni ed ubbidienti, veniva pubblicizzato un famoso prodotto con l'assioma, divenuto poi mantra, che solo lui poteva essere comperato a scatola chiusa. Ebbene quel suggerimento per gli acquisti ben si addice al marchio Pietro. Anche questa volta le sue capacità organizzative hanno superato le migliori aspettative e la Sardegna del Nord-Est, da agognata meta turistica è divenuta matrice e culla di una vacanza vincente. Pensate poi ad un orologio svizzero che, trasferito nella fantasiosa Italia, scandisce il tempo non più col suono di un acuto scampanellio ma con l'armonica e soave voce di Pietro che fa vibrare le corde del cuore per ricordare la necessaria ed opportuna puntualità.
Che bello iniziare le giornate con l'allegro cinguettio di tutte le nostre voci, lo scambio di baci d'affetto e la gioiosa certezza di arricchire la nostra avventura con un'altra esperienza di vita che pone nella mente ricordi affascinanti e indelebili.
Come da programma il serpente di macchine è partito alla volta di Livorno nel primo pomeriggio di venerdì 22 aprile, con condizioni meteo favorevoli. Il sole, solitario e benevolo, è rimasto appollaiato nel cielo limpido e terso fino alle falde dell'Appennino. Qui, quasi improvvisamente sono iniziate, con pioggia e vento, le prime prove generali di un tempo estremamente variabile che ci ha accompagnato per tutto il periodo. Per fortuna, durante il tragitto in mare, le stelle sono ritornate a specchiarsi in acqua e la navigazione si è svolta tranquilla ed allegra. Siamo arrivati a Golfo degli Aranci riposati, dopo una bella notte in cabine di prima classe, pronti e freschi per la prima giornata di avventura.

Modello corteo nuziale ci siamo infilati nelle tipiche calette dei paesini della Costa Smeralda diretti a Porto Cervo, per un rapido assaggio della magnificenza di queste coste, famose in tutto il mondo. Tra le tante cose abbiamo visitato la chiesetta di questo ameno paesino di mare, tutta intagliata in legno locale. Splendido altare per solitari e maturi vacanzieri fuori stagione che si accingevano ad immergersi fisicamente e mentalmente nella meravigliosa e splendida Sardegna in un perfetto connubio di reciproca passione ed amore. Pensate! Tale e forte è stato il rapporto di biunivoca fratellanza e promessa di reciproco rispetto tra noi e l'ambiente circostante, che siamo riusciti ad influenzaci reciprocamente. Le facce allegre dagli occhi sorridenti che si spalancavano fino alle lacrime per le allegre battute, le gestualità ironiche, la gioia della piacevole compagnia e la meraviglia del paesaggio hanno influenzato anche il limpido ed azzurro cielo che ha cominciato a donarci, per quasi tutta la settimana, scrosci di pioggia e folate di gelido vento. Più ridevamo e più continuava l'alternarsi di variabili umori meteorologici con la felice conseguenza di assaporare paesaggi dai colori costantemente mutevoli. Una sintesi perfetta di sensazioni innovative e stimolanti che hanno ulteriormente temprato i maturi sposi e i giovani nonni che componevano l'allegra compagnia.

Dopo un rapido spuntino ai bordi della piscina dell'hotel Airone di Arzachena, base logistica della nostra escursione, l'avventura iniziava con la visita ai Nuraghi e alle Tombe dei Giganti del parco archeologico di Capichera.

Si sa, la vita scorre velocemente e il ricordo di coloro che hanno abitato e caratterizzato la sua terra permangono primariamente nelle vestigia delle abitazioni e delle tombe. Così, il primo giorno lo abbiamo dedicato alla storia di questo luogo, visitando i reperti del passato, splendido prologo per una migliore comprensione ed immersione nel fascino di una terra ancora quasi incontaminata nei suoi valori ambientali, etici e culturali.

(continua con Day 2)