mercoledì 8 giugno 2016

Sardegna Aprile 2016 [Day 6]

Giovedì 28 aprile, accompagnati dagli amici della Sezione CAI di Sassari con i loro soci di Alghero, che già martedì ci avevano guidati nella nostra escursione, affrontiamo il giro ad anello di Capo Testa con le sue 10 baie.

Il percorso non è molto complicato e il dislivello è quasi nullo, svolgendosi completamente attorno al mare. Ma ci sono dei punti piuttosto impegnativi, dove le rocce cadute dal promontorio bloccano il sentiero e richiedono impegno e determinazione per poterle superare. Alcuni osservano con sincera perplessità questi massi ciclopici. Siamo un gruppo di amici affiatati, condividiamo i nobili valori del CAI. Sappiamo che ogni montagna presenta specifiche difficoltà e che esse si possono superare con una buona guida, il giusto addestramento, la necessaria determinazione e il reciproco aiuto. Ma riuscirà anche Susanna, la nostra compagna non vedente, ha superare questi ostacoli? Abbiamo dimostrato nei giorni precedenti di essere tutti ardimentosi ed audaci e lei di saper affrontare la vita con gioia e fiducia. L'ha sempre accompagnata Valeria con mirabile precisione, comunità di intenti e sintonia vocale. 



Con dolcezza e precisione gli ha sempre descritto cosa avveniva intorno a lei, indicato con chiarezza dove appoggiare i piedi. Lo scandire dei passi di Susanna corrispondeva esattamente alle istruzioni che uscivano musicali e confortevoli dalle labbra di Valeria. Ma questa volta è troppo. Il passo richiesto è più lungo della gamba. Come fare? Gli amici la circondano nel desiderio di sollevarla, volenterosi di formare una corda umana che la traghetti oltre l'ostacolo. Un ginocchio si piega e diventa gradino, un braccio si distende a forma di scorrimano. Lei sorride. Ha colto l'affetto che la circonda, raccoglie l'aiuto e parte sicura. Sa che è sufficiente la sua volontà di vivere al pari degli altri e la sua fiducia negli amici per riuscire a fare ciò che sembra impossibile. Che stupendo esempio di coraggio per chi pensa che la vita è stata avara e piange di se stesso. Lei anche oggi ci ha insegnato con il suo comportamento e i suoi sorrisi che la generosità e l'altruismo premiano sempre quando nel cuore si ha la gioia dell'amore per la vita. Come è strano il mondo. C'è chi si dispera pur avendo tutto e chi è felice pur vivendo nelle privazioni.







Alcune delle grotte che caratterizzano le rocce delle vari calette sono abitate da moderni figli dei fiori. Qualcuno può pensare che siano sporchi e trasandati. In realtà hanno dimostrato di avere un ottimo rapporto con la natura, caratterizzato dal pieno rispetto dei luogo, sia in termini di utilizzo che di pulizia. Le calette da loro occupate non presentavano segni di degrado, avevano l'erba perfettamente tagliata e nessuna carta insozzava il prato. Sembrava che nessun civilizzato e ben pensante avesse mai fatto picnic in quei posti. 
Noi ci siamo comportati come loro, come sempre abbiamo fatto nel rispetto dei principi del CAI. Abbiamo pranzato, integrando le nostre derrate con salumi, formaggi e vari tipi di vivo gentilmente offerti dagli   amici CAI di Sassari ed Alghero, potandoci via tutti gli avanzi non condivisi con i nuovi amici del luogo. Un'altra meravigliosa giornata si è aggiunta alla biblioteca dei nostri ricordi migliori.

(continua Day  7)

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