mercoledì 8 giugno 2016

Sardegna Aprile 2016 [Day 4]

Complice il tempo costantemente variabile e caratterizzato da nubi in perenne movimento, decise ad avvolgere le cime delle montagne più alte, martedì 26 aprile si è raggiunto l'apogeo della cultura italiana.
Giunti in prossimità della vetta del monte Limbara (m 1350), punto di partenza della gita, ci siamo trovati come per incanto catapultati nella nostra pianura Padana in un giorno di novembre; la fitta nebbia ci avvolgeva e rendeva pericoloso avventurarsi sui sentieri montani.


Solo un attimo di esitazione. Eredi di quel popolo di poeti, navigatori ed inventori, ci siamo subito riuniti attorno a Pietro, nostro riconosciuto e rispettato leader che, con mirabile prontezza, ingegno e spirito di iniziativa ha rapidamente riprogrammato la giornata offrendoci due soluzioni innovative. La prima ha consentito agli animi atletici di dar sfogo alle proprie aspirazioni ginnico-turistiche. La seconda ha permesso agli affamati nello spirito e nel corpo di dedicarsi ad attività cultural-gastronomiche. Tutti, prima di separarci e sospinti dalla pioggia, abbiamo visitato il Museo delle Ferrovie di Tempio Pausania.


Naturalmente tutto si può modificare ma non la natura. Pertanto nella conquista della vetta più bassa, ovvero sotto le nubi, abbiamo avuto il piacere di assaporare tutte le versioni in cui si può presentare il cielo quando viene definito variabile dai meteorologi. Un susseguirsi di scrosci di pioggia, folate di vento, cielo coperto e sprazzi di sole. E noi a seguire il tempo. Asciugarsi, vestirsi, coprirsi, spogliarsi. Eravamo come fiori alla mercede del giardiniere della domenica che continuamente cambia idea su come curare il suo giardino e, dopo averlo bagnato, lo copre, lo taglia, lo vanga, lo pulisce con il soffiatore, lo rastrella e lo calpesta fino a quando, poco dopo mezzogiorno, la moglie lo chiama per il pranzo e nel pomeriggio opta per una piacevole pennichella. Così, raggiunta la piccola vetta ci giriamo attorno e continuiamo la passeggiata senza ulteriori variazioni d'abito fino alle terme di Casteldoria, dove un buon pediluvio rigenera!


L'altro gruppo, invece, viene dottamente acculturato da un deciso e determinato esperto di storia locale sull'interpretazione dei segni che l'uomo ed il tempo hanno inciso nella natura con il loro passaggio e le secolari erosioni. Si appassiona tanto nella sua descrizione che per percorrere poche centinaia di metri verso una antica chiesetta ed una piccola locanda impiega oltre tre ore, spaziando fintanto alla cultura egiziana e le sue possibili influenze su quella locale.


La giornata si conclude con il sole che beffardo tramonta nella vicina laguna, mentre noi in coro ci chiediamo come sarà il tempo domani.

(continua Day 5)

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